Eseguire lo studio di fattibilità è un passo fondamentale per sapere se un soggetto è idoneo a beneficiare del Superbonus 110%.
Si tratta di una verifica preliminare di carattere tecnico che dovrà essere fatta prima del progetto preliminare relativo agli interventi da compiere. È proprio attraverso quest’analisi che si potrà decretare l’accesso o il diniego del Superbonus 110%.
Vediamo che cos’è lo studio di fattibilità e quali fasi comprende.
Studio di Fattibilità: cos’è e a cosa serve
Lo studio di fattibilità, proprio come suggerisce il nome, serve a verificare se gli interventi siano fattibili o meno, ai fini dell’accesso al Superbonus 110%.
Si tratta di una verifica preliminare tecnica obbligatoria, che dovrà essere eseguita per mano del tecnico abilitato che si occupa della pratica.
Attraverso diverse fasi di controllo che vedremo in seguito, il professionista decreta se gli interventi che si intende fare consentano di beneficiare della maxi-agevolazione. E quindi se rispettano i criteri previsti dall’Art. 119 del Decreto Rilancio.
Se dall’analisi risulterà che i requisiti sono validi, il soggetto potrà continuare con la procedura di presentazione della domanda di accesso al Superbonus 110%. Altrimenti, la pratica volta al maxi-bonus si considererà chiusa.
Il professionista però, a quel punto potrà valutare invece se il beneficiario può usufruire degli incentivi nella forma tradizionale. Ovvero, l’Ecobonus e il Sismabonus, entrambi con possibilità di detrarre le spese in percentuali dal 50% fino all’85%.
Advertisement – Pubblicità
Le fasi e le analisi obbligatorie per lo Studio di Fattibilità
Vediamo quindi quali sono le analisi e i controlli che richiede lo Studio di Fattibilità attraverso le varie fasi.
Il tecnico professionista, per decretare se il soggetto può usufruire del Superbonus 110%, dovrà occuparsi di verificare:
1. Tipologia di edificio, per vedere se rientra tra quelli ammissibili, con analisi di:
Conformazione strutturale;
- Numero di accessi e numero di unità;
- Conformazione singole proprietà;
- Suddivisioni catastali in relazione alle singole proprietà;
- Suddivisione delle singole proprietà in base alle tabelle millesimali;
2. Categoria catastale, con richiesta di una visura catastale;
3. Esistenza dell’edificio, attraverso la valutazione di:
- Visura catastale (sarà valida quella richiesta per il punto precedente);
- Ricevute di versamento delle imposte comunali sulla casa;
4. Legittimità dell’edificio, per controllare se è in regola con le norme catastali, edilizie ed urbanistiche.
Qui il professionista dovrà verificare:
- Visura catastale, particelle, subalterni e piantine delle singole unità;
- Tutti i precedenti autorizzativi storici dell’immobile dal momento della sua costruzione, con eventuali titoli presentati, condoni, sanatorie ecc.;
- Rilievo grafico dello stato attuale dell’immobile;
- Stato legittimo dell’immobile e confronto con lo stato attuale;
- Eventuali difformità e tolleranze;
- Nel caso di tolleranze, sarà necessario richiedere una sanatoria per regolarizzare l’immobile. Ma attenzione, ci sono dei casi in cui non è possibile farlo, per approfondire cliccare qui.
5. Esistenza di un impianto termico, necessario nello Studio di Fattibilità per determinare la funzionalità del fabbricato. Si dovrà constatare quanto segue:
- Presenza di un generatore di calore;
- Documentazione fotografica prima dello smontaggio (se si intendono compiere lavori di sostituzione dell’attuale impianto);
- APE stilati in precedenza, per vedere se confermano la presenza di un impianto.
6. Soggetto che intende richiedere l’accesso al Superbonus 110%, per sapere ovviamente se egli possa beneficiare dell’incentivo. Il professionista dovrà:
- Analizzare la posizione fiscale e legale del soggetto;
- Mostrare al committente la lista di soggetti che possono accedere al bonus 110%;
- Chiedere al soggetto di confermare o meno se la sua posizione gli consenta di rientrare tra i beneficiari (tramite consulto con commercialista o CAF.